APPALTI PUBBLICI: QUADRO ECONOMICO E COMPUTAZIONE

L’ambito pubblico è da sempre un settore che interessa le imprese di costruzioni ed i professionisti, perché nonostante le difficoltà note in relazione ai tempi di pagamento, costituiscono un ambito di lavoro stimolante per la tipologia di lavori da progettare/eseguire.

La normativa di riferimento è negli ultimi anni stata aggiornata mediante il D.Lgs 50 del 18/04/2016 e s.m.i. come il D.Lgs 56/2017 e L. 55 del 14/06/2019 andando sia aggiornare che implementando nuovi indirizzi rispetto alla precedente norma, basti pensare per esempio all’entrata in gioco della metodologia B.I.M., se pur con tempistiche scaglionate in funzione degli importi opera. A prescindere dalle modalità concorrenziali di gestione delle gare pubbliche, è innegabile che l’identificazione del valore dell’opera risulta un dato importantissimo sia per la stazione appaltante che per le imprese che poi parteciperanno alla gara. 

Infatti la costruzione del quadro economico, come vedremo nella parte successiva, richiede come input iniziale il risultato del computo metrico estimativo dell’opera da realizzare. In ambito pubblico tutti i prezzi unitari e le quantità devono essere sviluppati in maniera analitica al fine di garantire trasparenza nelle computazioni. In successivi post tratteremo più approfonditamente il tema della costruzione di voci di elenco prezzi ragionati, in questa fase è sufficiente richiamare come la costruzione di prezzi unitari deve sempre partire, per il pubblico, da prezziari riconosciuti (regionali, provinciale, camera di commercio, eccetera) oppure per costruzione analitica considerando materiali, noli, manodopera, spese ed utile; analogamente le quantità devono essere computate con riferimento al tipo di appalto (corpo o misura). La certezza e la validità di questi dati sono fondamentali per tutelare la stazione appaltante nei confronti di eventuali ricorsi e/o riserve che l’impresa potrebbe compiere. Una volta consolidato il computo metrico è possibile passare alla redazione del quadro economico, andando a compilare tutte le voci “accessorie” che lo compongono.


Il computo metrico estimativo, come detto in precedenza, restituisce l’importo analitico dei lavori edili necessari per la realizzazione di un’opera, pubblica o privata che sia. Soprattutto nell’ambito pubblico, è evidente come questa non possa rappresentare la somma complessiva che la stazione appaltante dovrà effettivamente stanziare per la realizzazione della stessa.

Il quadro economico, pertanto, contiene al suo interno una serie di spese, mutevoli in funzione del tipo di opera, che la norma impone vengano prese in considerazione. Tra queste, le voci sempre necessarie riguardano l’IVA da applicare al totale emerso dal computo metrico estimativo, le spese inerenti la sicurezza, le spese tecniche e gli imprevisti che devono essere quantificati in percentuale sul totale dei lavori.

All’interno delle spese tecniche devono essere comprese ad esempio le spese per la progettazione, le indagini geologiche e le relative relazioni, le indagini di laboratorio, la direzione lavori ed il collaudo tecnico amministrativo. Nel caso di lavori pubblici per la realizzazione di una nuova infrastruttura, potrà essere necessario includere all’interno del quadro economico anche gli indennizzi necessari per l’esproprio dei terreni interessati dal passaggio dell’opera, gli oneri relativi all’occupazione del suolo pubblico per l’allestimento del cantiere o le spese per la formazione della commissione aggiudicatrice.

Tutte queste voci concorrono alla definizione complessiva della previsione di spesa per la realizzazione dell’opera. Il loro impatto non è affatto trascurabile sul totale, basti pensare all’incidenza dell’IVA sui lavori e sulle prestazioni professionali, dei contributi previdenziali su queste ultime, degli imprevisti che possono essere conteggiati fino ad un massimo del 10% dell’importo dei lavori. Complessivamente, dunque, il valore fornito dal quadro economico, rispetto a quanto definito all’interno de computo metrico estimativo può rappresentare un incremento anche del 50%, e per questo motivo è fondamentale che venga stilato in maniera rigorosa.